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Il Risveglio
Il Risveglio Lunedì 13/4/98 ore 12.00 - Etna E' incredibile quando un cuore si sveglia quante sensazioni e quali percezioni riesce a farti vedere, notare, apprezzare. Le infinite sfumature del giallo che si stagliano sopra il nero della lava apparentemente sterile e dura. Le mimose, le ginestre, i fiori di campo, le forsizie, i finocchi selvatici e tanti altri fiori gialli e non solo. La lava arida, la lava dura ed i fiori così piccoli e teneri, così apparentemente deboli riescono a far breccia nelle piccole fenditure di una pietra dura e consistente e riescono a trarre nutrimento di sali e di vita. Il debole si attacca al forte al duro. Lo penetra e succhia nettare di vita, di forza. Lo attacca, gli entra dentro e prende tutto. Il debole diventa forte minando e mutuando la forza del forte. Lo ingentilisce riempiendolo, inondandolo di profumi, colore, calore, vita. La forza distruttiva ed inarrestabile del forte, che dove passa tutto distrugge, copre, brucia diventa comunque fonte di vita non appena la sfuriata invadente e distruttiva si placa.
La "Montagna" come la chiamano qui, così temuta e così amata. E' Lei che scandisce tempi, ritmi. E' Lei che muta la conformazione del territorio. E' Lei che tutto cambia e tutto muta a dispetto dell'apparente e arrogante forza dell'uomo. La natura comunque, quando vuole ristabilisce equilibri, confini. Ridimensiona gli uomini ed il loro potere, la loro bramosia di potere e di immortalità. Nulla resiste alla forza della lava. Il cemento, il ferro, le pietre: nulla può contro il volere della natura. Noi apparteniamo ad Essa. E quando vuole lei ci ricorda che le apparteniamo. L'Etna ha la sua forza. E' a contatto con le viscere della terra. I suoi canali sfogano il calore della terra e danno sfogo alla natura. La storia del pianeta e dentro alla "Montagna". Il magma della vita e dentro di Lei. Ed ogni tanto viene fuori dolcemente o con estrema violenza. Un borbottio o un boato. Un rumore leggero o lampi elettrici in una notte stellata d'estate ti dicono che è giunto il momento. Il momento del "risveglio", il momento in cui bisogna buttare fuori qualcosa. Per diminuire la pressione interna, per coprire qualche obbrobrio fatto dagli esseri umani. Per sfogare la propria rabbia. Per ridimensionare. Per ristabilire limiti, confini, potere. Perché apparteniamo ad essa, alla terra, alla natura, alla "Montagna". Perché la rabbia devastante ti fa capire quanto poca cosa sei. Perché sei un granello. Perché ti rendi conto della tua mascherata forza che in realtà è solo debolezza e presunzione di forza. Perché qualcosa, in certi momenti è indispensabile che venga fuori. Nulla è più forte dell'energia dell'amore e della natura. E l'amore a volte è duro e deve esserlo; per ricondurti alla ragione. Per riportarti sulla terra. Per ridimensionare tutto. Per farti apprezzare la gioia delle piccole cose. Par farti ritornare ad essere natura nella natura. Per farti costruire e ricostruire brandelli di vita e di emozioni e di sensazioni e di piaceri e di voluttà e di passione e di rabbia e di incazzature. Per farti apprezzare il lento incedere del tempo su di te e sul circostante a te. I fiori sono il perpetuarsi della vita e fonte di vita stessa. Gli insetti gli danno una mano nel loro ripetersi e fecondarsi. Il vento li porta dove nessun essere umano sarebbe in grado di arrivare e vivere. La natura si autofeconda, autoprolifera. La natura è fonte di vita per se stessa. La natura è autosufficiente. La natura è l'esempio da seguire. L'ETNA la "Montagna" è la sintesi di tutto ciò. |
The Awakening Monday 13/4/98 - Noon - Etna When a heart wakes up it’s unbelievable how many feelings and what perceptions it succeeds and let you see, notice, appreciate. The endless tones of yellow that hack above the black of the the apparently sterile and hard lava. The mimosas, the brooms, the flowers of field, the forsythias, the wild fennels and all so many other yellow flowers and not only yellow. The lava arid, the lava hard but the so small and tender flowers, so apparently weak, succeed in making breach in the small fissures of a hard and consistent stone and succeed in drawing nourishment of salts and life. The weak sticks to the strong and hard one. It penetrates and sucks nectar of life and strength. It attacks, enters it inside and takes everything. The weak becomes strong mining and borrowing the strength from the strong one. Filling it up it refines it, flooding it of perfumes, colour, heat, life. The destructive and unrestrainable strength of the strong one that passes by and destroys, covers, burns everything, and as soon as the intrusive and destructive burst calms down, becomes however source of life. The "Mountain" as they here call her, so feared and so beloved. It’s Her that beats times and rhythms. It’s Her that changes the conformation of the territory. It’s Her that changes and transform everything in spite of the apparent and arrogant man's strength. Nature, however, restores equilibriums and boundaries whenever she wants. She reorganizes men and their power, their craving for power and immortality. Nothing withstands the strength of the lava. The cement, the iron, the stones, there is nothing against the will of nature. We belong to Her. And whenever she wants, she remembers us that we belong to her. Etna has her own strength. She’s in contact with the bowel of the earth. Her channels discharge the heat of the earth and give outlet to nature. The history of the planet is inside the "Mountain." The magma of life is inside Her. And sometimes it comes out softly or with extreme violence. A muttering or a rumble. A light noise or electric lightnings in a starry summer night tell you that the moment has come. The moment of the "awakening", the moment in which she needs to throw out something. To decrease the inside pressure to cover some eyesore made by human beings. To discharge her own anger. To reorganize. To restore limits, boundaries, power. Because we belong to them, to the earth, to the nature, to the "Mountain." Because the ravaging anger makes you understand the little thing you are. Because you are a grain. Because you realize how concealed your strength is, you realize that it is actually only weakness and presumption of strength. Because there is something, in certain moments, that must come out. Nothing is stronger than the energy of love and nature. And at times love is hard and has to be hard; to bring you back to reason. To bring you back on earth. To reorganize everything. To make you appreciate the joy of small things. To make you start being again nature in nature. To make you build and reconstruct shreds of life and of emotions and of feelings and of pleasures and of voluptuousness and of passion and of anger and of rages. To make you appreciate the slow and solemn walk of time on you and on what is around you. The flowers are the perpetuation of life and the source of life itself. The bugs give them a hand in their repeating and to fertilizing. The wind brings them where any human being would never be able to arrive and to live. The Nature fertilizes and multiply herself. The nature is a source of life for herself. The nature is self-sufficient. The nature is the example to follow. The Etna, the "Mountain" it is the synthesis of all of this. |
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